Unresolved Karma

Ovvero: gli ultimi giorni oscuri dei Don Caballero.
Un diario riesumato esattamente vent'anni dopo: giorno dopo giorno, il racconto dell'ultima tournée di una band che, a posteriori, è stata internazionalmente salutata come innovativa, geniale, seminale, ma che all'apice della carriera faceva fatica a farsi pagare cachet dignitosi o a trovare un equilibrio tra gli irrisolti nelle personalità e nelle relazioni tra i membri del gruppo (in questa formazione classica: Damon Che, Ian Williams, Eric Emm).
Fa comodo credere nell'epica, oppure confidare nella separazione tra l'arte, l'artista e la persona. La figura della band in tournée ha storicamente dato adito a fantasie e mitologie che in molti hanno provato a indagare, a cavalcare o a disinnescare nella speciale categoria di letteratura confessionale che è il diario del tour. Il diario che proponiamo qui è compilato dal punto di vista ibrido di una persona esterna al nucleo della band ma che per un mese fa parte a tutti gli effetti di un progetto, e coglie alla perfezione i contorni di capriccio e banalità che accompagnano, in maniera molto poco sublime, lo stato di grazia di un gruppo di persone che per un'ora al giorno, davanti a un ristretto numero di spettatori testimoni, riesce a trasformare l'immaturità in opera d'arte.
"The Final Dark Days of Don Caballero" è stato scritto da Fred Weaver, che ha accompagnato la band in tour, e pubblicato sul numero 16 della rivista "Chunklet" di Atlanta. L'adattamento è a cura di Alessio Dufur, Lorenzo Fedi, Lorenzo Maffucci e Ivan Pagliaro, che dà voce a Fred Weaver.
Podcast

Mi alzo presto, controllo la mail e mi faccio la doccia prima di svegliare Ian. Appena saliamo sul furgone, mi rendo conto che durante il tour i conflitti interpersonali tenderanno a sorgere dopo neanche un'ora da che ci alziamo la mattina. Ci siamo messi d'accordo su questo fatto: cercheremo di fermarci un po' nelle città in cui suoniamo, così magari riusciamo a trovare un ristorante con un menù vegetariano e del caffè "un po' migliore della norma"…
Tracklist:
- Dick Suffers is Furious With You (da “2”, 1995)

Eric mi aveva detto che in occasione di ogni altro tour i Don Cab non erano mai riusciti a uscire da Chicago prima delle 4 di pomeriggio, per cui potevo ritenermi fortunato a essere già in viaggio verso Louisville alle 3…
Tracklist:
- A Lot of People Tell Me I Have a Fake British Accent (da “American Don”, 2000)

È Halloween, e io ed Eric passiamo la giornata a fare commissioni... Ci dobbiamo fermare alla Touch And Go per ritirare le scatole con i vinili e i CD dei Don Cab. Poi ritiriamo le loro magliette, che occupano quasi tutto lo spazio del vano superiore del furgone. Insieme a un lotto con le due grafiche dei Don Caballero, Damon ha ottenuto anche uno stock di t-shirt con la sua stampa personale che dice “Stop The Snubbing”...
Tracklist:
- Room Temperature Suite (da “What Burns Never Returns”, 1998)

Siccome ho portato Eric e Damon a Chicago, questo praticamente fa di me il loro sherpa. Nel corso delle 48 ore che trascorriamo a Chicago, quasi ogni momento di veglia lo impieghiamo o per fare commissioni, o per aspettare che qualcuno si prepari per fare commissioni…
Tracklist:
- please tokio, please THIS IS TOKIO (da “2”, 1995)

Arrivo a Pittsburgh di mattina, passo a prendere Eric dai suoi (sua madre insiste per farmi le uova strapazzate) e ci dirigiamo lungo il fiume Allegheny fino a casa di Damon Che, nei campi coltivati dagli Amish a sud-ovest di Punxsutawney. Eric è decisamente ottimista, e parliamo degli aspetti logistici di un tour sulla costa ovest a febbraio e in Europa, più avanti in primavera…
Tracklist:
- Repeat Defender (da “2”, 1995)

Questa è la strada che da Baton Rouge porta a Memphis passando per il tunnel dei pini del Mississippi, e che mi stava conducendo a est-nordest in direzione di Nashville, Louisville e ancora avanti attraverso l'Ohio e fino alla Pennsylvania. Cioè la strada che mi avrebbe portato all'inizio di un tour con i Don Caballero…
Tracklist:
- Havent’t Lived Afro Pop (da “American Don”, 2000)
Al mattino il tizio dell'Enterprise viene a prenderci presto col nostro furgone a noleggio, dopodiché torniamo alla ditta per riaccompagnarlo e scegliere una macchina a noleggio per Damon e Eric, per un viaggio di sola andata verso Pittsburgh. Passiamo dal tribunale per firmare una liberatoria che ci consenta di recuperare la strumentazione dal mio furgone, che tecnicamente era stata sequestrata. A quel punto andiamo da "Don Rimorchi". Per aprire le portiere del furgone dobbiamo usare un piede di porco...
Tracklist:
- Room Temperature Lounge (da “Singles Breaking Up, Vol. 1”, 1999)
Ci giurerei che stamattina ci siamo svegliati tutti rincuorati al pensiero che questo tour sta arrivando finalmente alle battute finali. Dissapori non ce ne sono più. I comportamenti si mantengono civili, da che sappiamo che da qui a trentasei ore torneremo finalmente dai nostri cari: in vere case e non al confino in furgoni, locali, alberghi, con le solite tre facce che ci è toccato di guardare per tre settimane, giorno dopo giorno…
Tracklist:
- The World In Perforated Lines (da “What Burns Never Returns”, 1998)
Fa freddo e il cielo è grigio. Ci svegliamo e partiamo per andare all'American Bagel Factory alla periferia di Rochester; dopodiché ci spostiamo verso ovest. Durante l'inverno, a nord, restare nella camera del motel fino a mezzogiorno significa vedere la luce del giorno per appena quattro ore, e non dico per esagerare…
Tracklist:
- For Respect (da “For Respect”, 1993)
Al mattino io e P.Y.T. passiamo a prendere Damon mentre scendiamo dalla collina e andiamo a fare un brunch nel quartiere Oakland a Pittsburgh. Dopo aver ordinato, P.Y.T. racconta di essersi svegliata a un certo punto per via di un rumore: "Era un uccello che continuava a sbattere contro la finestra. Che cosa vorrà dire? Cos'è che si dice quando succede una cosa tipo quella?". Sia io che Damon alziamo le spalle: nessuno di noi sa rispondere…
Tracklist:
- Fire Back About Your New Baby’s Sex (da “American Don”, 2000)
Mentre viaggiamo spediti sulla Pennsylvania Turnpike proviamo una piacevole sensazione di sollievo, per tante ragioni. Certi del fatto che il peggio debba in qualche modo essere passato, finalmente vediamo avvicinarsi la conclusione di questa impresa – tra quattro giorni sarà tutto finito – e inoltre lo show di stasera è a Pittsburgh, che per noi è una specie di seconda casa…
Tracklist:
- Michael Jackson – P.Y.T. (Pretty Young Thing)
Al mattino chiamo Eric e Damon per capire a che ora ci dobbiamo trovare per caricare la roba che abbiamo lasciato ieri sera alla Knitting Factory. Io arrivo per primo, e poco dopo, uno per volta, arrivano anche Damon e Ian. Abbiamo già finito di caricare il furgone quando ci chiama Eric per dirci che è ancora a Brooklyn e che gli ci vorranno quaranta minuti per raggiungerci…
Tracklist:
- June Is Finally Here (da “What Burns Never Returns”, 1998)
Lasciamo l'albergo che è già l'una. Damon è di pessimo umore: alle quattro e mezzo abbiamo fissato il soundcheck alla Knitting Factory e arriveremo senz'altro in ritardo. Guidiamo in silenzio. Ieri sera, mentre eravamo in furgone, Damon aveva provato a collocare razionalmente la reazione imbestialita del pubblico; oggi, invece, non ne parliamo affatto. Damon è seduto sul sedile davanti e sta cercando di aggiustare una cassetta che si era inceppata. Nel mezzo di questa operazione dobbiamo fermarci a fare benzina…
Tracklist:
- Stupid Puma ( da “2”, 1995)
Attraversiamo il Delaware Memorial Bridge nel New Jersey e raggiungiamo Boston senza intoppi. Riusciamo ad evitare il traffico di New York prendendo la Garden State Parkway fino al Tappanzee Bridge. Mentre attraversiamo Cambridge per arrivare al locale, Damon chiede se nella scaletta della serata è previsto il live di un’altra band. Eric controlla il tour book: in effetti c’è una band in apertura. Incoraggiato dal successo dello show di Washington, Damon dichiara che non ha intenzione di suonare se ci sarà un’altra band…
Tracklist:
- Details on How to Get ICEMAN on Your License Plate (da “American Don”, 2000)
A Chicago, prima di partire per il tour, io, Damon ed Eric avevamo comprato degli auricolari col microfono per i nostri cellulari. Li aveva presi anche Ian, anche se non ha il telefono. Credo che fosse attratto dai colori, o qualcosa del genere, non saprei. Non è che Ian faccia sempre cose sensate…
Tracklist:
- Delivering The Groceries at 138 Beats Per Minute ( da “What Burns Never Returns”, 1998)
Quando mi sveglio mi rendo conto che le stanze del Motel 6 di Georgia Avenue sono così piccole che se mi siedo sul letto praticamente tocco il cassettone con le ginocchia. Se mi piego in avanti mi appoggio con la faccia sul televisore. Fin qui sono sempre stato in camera con Ian, e cambiare compagno di stanza è uno shock culturale…
Tracklist:
- Cheryl Lynn – Got To Be Real
Combattiamo la nostra Guerra civile, da un campo di battaglia all’altro, dalla Carolina del nord alla Virginia, sulla strada per Washington DC. Sono felice di essere di nuovo nel nord-est…
Tracklist:
- Ones All Over The Place (da “American Don”, 2000)
Arrivati a Chapel Hill, scopriamo che ci sarà un concerto di Cat Power due locali più avanti rispetto al Cat's Cradle, dove suoniamo noi. Non sappiamo bene se questo inciderà negativamente sul concerto dei Don Caballero, ma sicuramente la cosa non aiuta…
Tracklist:
- Ones All Over The Place (da “American Don”, 2000)
Appena usciti dall'hotel ci accorgiamo che il furgone ha la gomma posteriore di sinistra a terra, per cui lo spingiamo fino a portarlo in pari, montiamo la ruota di scorta e ci mettiamo in moto per raggiungere un gommista Cooper nella zona nord-est di Atlanta. Appena arriviamo, Damon, Eric e Ian se la svignano immediatamente per saziare il loro fabbisogno mattutino di caffè e cibo. Mi dicono che ci sarà da aspettare un paio d'ore per il lavoro. Faccio presente al signore alla cassa che possiamo pagare di più se ci fanno passare avanti agli altri: qualsiasi cifra purché sia una cosa rapida…
Tracklist:
- Rollerblade Success Story (da “2”, 1995)
Il concerto di stasera è stato già in partenza al centro di eccezionali controversie. Eravamo d'accordo che io e i Don Cab avremmo suonato all'Echo Lounge, un club di medie dimensioni a East Atlanta. Poi Henry Owings, cioè l'editore della rivista "Chunklet", aveva chiesto alla nostra agente di booking di spostare il concerto e aggregare i Don Caballero a una serata coi Black Heart Procession dall'altra parte della città. Fin qui nessun problema…
Tracklist:
- Let’s Face It Pal, You Didn’t Need That Eye Surgery (da “American Don”, 2000)
Pranziamo sul tardi e ci facciamo un giretto turistico tra i palazzi Art Déco che costeggiano South Beach: nessuno di noi era mai stato a Miami finora. Alle due prendiamo l'autostrada. Visto il traffico del primo pomeriggio, sembra proprio che anche stasera arriveremo al locale appena in tempo per cominciare a suonare…
Tracklist:
- Don Caballero 3 (da “What Burns Never Returns”, 1998)
Quando siamo arrivati in albergo ieri sera, abbiamo visto che nella stanza c'era un cartello che chiedeva scusa per i lavori che in quei giorni sarebbero cominciati alle 8 di mattina. Per lo più si tratta di un po' di rumori di trapano e martello: per quanto mi riguarda riesco a dormire senza troppi problemi…
Tracklist:
- Don Caballero 3 (da “What Burns Never Returns”, 1998)
Alle otto arriva la sveglia. Sollevo la cornetta e riattacco: mi immagino che Eric mi chiamerà entro un'oretta per sentire a che punto siamo. Mi sono un po' stufato di dover sempre pensare a tutto io…
Tracklist:
- The Peter Criss Jazz (da “American Don”, 2000)
Mi alzo e faccio un po' di lavori intorno a casa, e verso le tre andiamo a prendere Damon ed Eric all'albergo, che è sulla strada per New Orleans. In un minimarket Ian compra un cappello da cowboy rosa, che è proprio quello che stava cercando per Eric. Eric ci chiama e ci dà appuntamento al centro commerciale di fronte all'albergo….
Tracklist:
- No One Gives a Hoot About Faux-Ass Nonsense (da “2”, 1995)
Al nostro risveglio troviamo le donne delle pulizie più cordiali di tutti i Motel 6 e il meteo peggiore di tutta la settimana. Piove di continuo mentre carichiamo le valigie sul furgone. Eric si lamenta: “Così non c'è verso di lavorare. Lo sai? La mia gente non sopporta la sensazione della pioggia che picchia sulla testa”…
Tracklist:
- From the Desk of Elsewhere Go (da “What Burns Never Returns”, 1998)
Stamani è uno di quei giorni in cui ti svegli coi postumi della sbronza ma sei convinto - sbagliando - di poter conquistare il mondo. Quindi mi sveglio presto e comincio a fare la contabilità del tour. Mi sono preso l'onere di tenere i conti, soprattutto perché avevo usato parecchio Excel quando lavoravo a New York, e anche perché in effetti mi diverto davvero a progettare i fogli di calcolo…
Tracklist:
- New Laws (da “For Respect”, 1993)
Mi alzo presto, controllo la mail e mi faccio la doccia prima di svegliare Ian. Appena saliamo sul furgone, mi rendo conto che durante il tour i conflitti interpersonali tenderanno a sorgere dopo neanche un'ora da che ci alziamo la mattina. Ci siamo messi d'accordo su questo fatto: cercheremo di fermarci un po' nelle città in cui suoniamo, così magari riusciamo a trovare un ristorante con un menù vegetariano e del caffè "un po' migliore della norma"…
Tracklist:
- Dick Suffers is Furious With You (da “2”, 1995)
Eric mi aveva detto che in occasione di ogni altro tour i Don Cab non erano mai riusciti a uscire da Chicago prima delle 4 di pomeriggio, per cui potevo ritenermi fortunato a essere già in viaggio verso Louisville alle 3…
Tracklist:
- A Lot of People Tell Me I Have a Fake British Accent (da “American Don”, 2000)
È Halloween, e io ed Eric passiamo la giornata a fare commissioni... Ci dobbiamo fermare alla Touch And Go per ritirare le scatole con i vinili e i CD dei Don Cab. Poi ritiriamo le loro magliette, che occupano quasi tutto lo spazio del vano superiore del furgone. Insieme a un lotto con le due grafiche dei Don Caballero, Damon ha ottenuto anche uno stock di t-shirt con la sua stampa personale che dice “Stop The Snubbing”...
Tracklist:
- Room Temperature Suite (da “What Burns Never Returns”, 1998)
Siccome ho portato Eric e Damon a Chicago, questo praticamente fa di me il loro sherpa. Nel corso delle 48 ore che trascorriamo a Chicago, quasi ogni momento di veglia lo impieghiamo o per fare commissioni, o per aspettare che qualcuno si prepari per fare commissioni…
Tracklist:
- please tokio, please THIS IS TOKIO (da “2”, 1995)
Arrivo a Pittsburgh di mattina, passo a prendere Eric dai suoi (sua madre insiste per farmi le uova strapazzate) e ci dirigiamo lungo il fiume Allegheny fino a casa di Damon Che, nei campi coltivati dagli Amish a sud-ovest di Punxsutawney. Eric è decisamente ottimista, e parliamo degli aspetti logistici di un tour sulla costa ovest a febbraio e in Europa, più avanti in primavera…
Tracklist:
- Repeat Defender (da “2”, 1995)
Questa è la strada che da Baton Rouge porta a Memphis passando per il tunnel dei pini del Mississippi, e che mi stava conducendo a est-nordest in direzione di Nashville, Louisville e ancora avanti attraverso l'Ohio e fino alla Pennsylvania. Cioè la strada che mi avrebbe portato all'inizio di un tour con i Don Caballero…
Tracklist:
- Havent’t Lived Afro Pop (da “American Don”, 2000)