Lo spioncino - Musica al chiuso da spiare per radio

 

Lo spioncino - Musica al chiuso da spiare per radio

“Lo spioncino” è il primo format proposto da PArS - Percorsi d’arte sonora.

L’idea alla base del format è quella di creare una doppia possibilità: da una parte offrire al pubblico delle nuove produzioni di artisti sperimentali locali e dall’altra registrare e documentare queste nuove opere in modo da offrire agli artisti partecipanti dei materiali utili alla loro produzione e alla loro crescita.

Questo progetto può esistere solo grazie alla collaborazione tra tre enti: PArS, che ha creato e gestisce il format, MAD - Murate Art District che ospita nei suoi spazi i concerti, e Fango Radio che fa da "spioncino" per poter spiare queste esecuzioni.

Per la prima tranche prevede sei esecuzioni, una ogni venerdì sera a partire dal 12 novembre fino al 17 dicembre 2021.

w/ PArS

PArS è un'associazione culturale per la promozione, produzione e diffusione dell'arte sonora, della musica di ricerca e sperimentale.

Un attivatore sociale che cerca costantemente "il polso" musicale del territorio, quali sono le nuove vie di espressione, quali sono le maniere per "eccitarle", come accoglierle e come farne nascere di nuove.

Per questo proponiamo eventi partecipativi ed inclusivi, spazi di presentazione delle proprie idee, di esecuzione, di ascolto e ci compartecipazione. 

Podcast

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11/03/2022

Tre frammenti da “Orizzonti”

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Tre frammenti da “Orizzonti”, installazione audio di Mechi Cena, Francesco Michi, Maurizio Montini.

L’idea che abbiamo del tempo è ciò che ci permette di vedere la nostra vita come qualcosa che scorre, ci permette di programmare, ed avere aspettative, percepire il passato. L’ascolto, così come l’emissione e la trasmissione del suono, si sviluppano nel tempo. Non abbiamo una istantanea di un suono, perché un suono, per la sua completa percezione, e dunque per avere una sua propria riconoscibilità, per poter avere un significato, o una significanza, ha bisogno del nostro tempo. Appena abbordiamo lo studio del suono, sappiamo che ogni suono ha un attacco, una durata, un decadimento: e questo è tempo. Quando leggiamo uno spartito della musica occidentale, le note indicano sì l’altezza, ma anche la loro durata nel tempo. Non si può prescindere da questo per significare: se togliamo attacco e decadimento ad un suono, non lo riconosciamo per quello che è. Il tempo dà il significato ad un suono. È dunque indissolubile il legame fra suono e tempo. D’altra parte, dalla fisica, sappiamo che il tempo non esiste, o meglio, non esiste a livello fondamentale (Rovelli), è un nostro costrutto, l’abbiamo dunque “inventato”. Si cammina su un terreno minato, queste sono cose da fisici: come dubitare della nostra esperienza del tempo, che è forse l’emozione più importante della nostra vita, che anch’essa si sviluppa nel nostro tempo percepito… anzi possiamo dire che la fine della vita è la fine della percezione del tempo…
Tutto questo sembra impossibile. Ma è affascinante pensare a possibili percezioni del tempo diverse dalla nostra, ed il suono può servire da
“cartina tornasole”. La cronobiologia tratta fenomeni come la percezione del tempo in relazione alla durata della vita e delle dimensioni dell’essere vivente. Una mosca, la mano che arriva per schiacciarla si muove molto lentamente per lei, è facile scappare. La mosca è capace di processare, diciamo – in termini visivi, 260 fotogrammi al secondo, dunque (quanti bps in una registrazione audio?) contro i 60 dell’essere umano. Il suo tempo percepito possiamo immaginarlo come almeno quattro volte il nostro. È così anche per l’udito: per vivere la stessa esperienza acustica di un uccello che dialoga con un altro uccello, percepire tutto quello che esso percepisce, dobbiamo udirne il canto rallentandolo con gli strumenti elettronici che oggi possediamo: questi strumenti ci aprono spiragli verso altri mondi. Fin qui è, diciamo, facile, non si tratta che di cambiare le proporzioni (certo non sentiamo come gli uccelli, ma qualcosa di più del loro linguaggio ci si dipana), ma possiamo pensare a modalità di percezione del tempo diverse.

Dunque "Orizzonti" è una installazione, allestisce un ipotetico luogo nel quale sia possibile ascoltare un tempo che si svolge in maniera diversa dal nostro, un “altro tempo”. Quello che ascolteremo è una sorta di audio-documentario che parla di e da un altro universo: tre voci ci racconteranno come il tempo lì scorre e dunque come “trasporta” il suono, e ci faranno esperire come noi ne percepiremmo il flusso. Solo tre frammenti, nel tempo che abbiamo.

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28/01/2022

Andreji Svalvolazz

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L’uso improprio di alcuni oggetti comuni, può generare molteplici elementi sonori, coadiuvati da una serie di trattamenti elettro-acustici. A questi, si aggiungano strumenti acustici, elettronici, voci, moduli di granulazione e tanto altro. Questo è il lavoro di Andreji Svalvolazz. La follia non ha mai fine.

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19/11/2021

De Lamperi - Addio esseri di polvere

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De Lamperi è Francesco Toninelli, compositore, percussionista e producer tra Firenze e Copenaghen.
Di formazione classica, arriva alla musica concreta grazie all'interesse per la sintesi e per l’uso segnico del suono. Parte della sua ricerca si consuma nel rapporto con il passato e l'ipotesi di nuovi palinsesti e articolazioni per estetiche obsolete, tessendo relazioni con il barocco, la mitologia, la ruralità; il risultato è cristallizzato in sovrapposizioni bizzarre per mezzo di un sound design che guarda tanto alla polifonia quanto ai videogames.
Collabora con artisti quali Michał Biel, Valeria Miracapillo, Renato Grieco ed è fondatore del gruppo strumentale Ensemble Ektós e del duo crossover Via Negativa.
Come percussionista ha interpretato composizioni di Michael Pisaro, Peter Ablinger, Marcela Lucatelli e numerosi lavori per ensemble del gruppo Wandelweiser.
Ha pubblicato su Falt e Howard Records.

I pezzi di questo live set sono inediti e fanno largo uso di cliché narrativi e sonori, cercando un territorio comune per l'elaborazione e l'esplosione di simboli con cui elaborare personalmente il dolore, l'amore, il terrore, l'ossessione: tutte scene arrivate da sogni e allucinazioni, ricordi d'infanzia lasciati crescere nel proprio torbido succo alchemico con la speranza di vederli, un giorno, sbocciare in altri cuori di seta.

Prima che spiri la brezza del giorno
e si allunghino le ombre,
ritorna, amato mio,
simile a gazzella
o a cerbiatto,
sopra i monti degli aromi.