Humus. Terreni poetici

Evento a cadenza mensile a cura di ‘Poecity- azioni di poesia’: versi d’ autore su parole che stanno segnando i nostri giorni o da poeti contemporanei di particolare interesse. Parole e autori del 2023: ‘Scorrere’ per gennaio, ‘Franca Mancinelli’ per febbraio, ‘Viaggio’ per marzo, ‘Antonella Anedda’ per aprile. Gli autori del 2022: Umberto Fiori, Tomas Transtromer, Chandra Livia Candiani. Le parole del 2021: ’Stop’ per maggio, ‘Distanze’ per giugno, ‘Prossimità’ per luglio, ‘Sconfinamenti’ per settembre, ‘Raccoglimento’ per ottobre. Si tratta di parole o autori proposti ad incontri precedenti di Poecity, come spunto per condividere e capire alcune delle contingenze in cui ci stiamo trovando, attraverso la lettura di testi poetici scelti dai partecipanti. Proponiamo alcuni dei versi e parole come forme di contatto, rimescolamento, traversata.
Ogni mese nell’evento si alternano alla lettura tre persone che prendono parte al progetto. Durata: 30 minuti.
2023
Parola ‘Scorrere’, gennaio: leggono Massimo Bragagni, Maurizio Fenn, Assunta Nappi, Stefania Zampiga.
Autore Franca Mancinelli, febbraio: leggono Massimo Bragagni, Elena Franchi, Elena Vannucci.
Parola ‘Viaggio’, marzo: leggono Elena Franchi, Andrea Livi, Daniela Mantellassi.
Autore Antonella Anedda, aprile: leggono Elena Vannucci, Daniela Mantellassi, Sandra Querci.
Parola 'Trasmettere': registrazione dell’incontro di letture del 15 dicembre 2022 presso la sede di Fango Radio.
2022
Assunta Nappi, Stefania Galliani, Stefania Zampiga, aprile 2022, Evidenza del mondo nella poesia di Umberto Fiori
Daniela Mantellassi, Elena Vannucci, Massimo Bragagni, maggio 2022, Sconfinamenti nel quotidiano nella poesia di Tomas Transtrõmer
Maurizio Fenn, Elena Franchi, Miranda Macphail, Sandra Querci, giugno 2022, Viaggi dentro al silenzio nella poesia di Chandra Livia Candiani
2021
Marcello Battaglia, Sandra Querci, Stefania Zampiga, maggio 2021, Parola Stop
Andrea Livi, Deborah Pagliero, Elena Vannucci, giugno 2021, Parola Distanze
Elena Franchi, Daniela Mantellassi, Miranda Macphail, luglio 2021, Parola Prossimità
Massimo Bragagni, Assunta Nappi, Maurizio Fenn, settembre 2021, Parola Sconfinamenti
Elena Franchi, Elena Vannucci, Stefania Zampiga, ottobre 21, Parola Raccoglimento
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Poecity Azioni di poesia è un progetto di lettura e incontri a partire dalla parola poetica, specialmente contemporanea, nato a Prato nel gennaio 2015. Le attività di Poecity, itinerante in luoghi diversi, e per un gruppo aperto di persone, comprendono letture condivise di poesie d’autore a tema, incontri con poeti, performances, laboratori e reading dove la poesia diventa mezzo d’incontro, occasione di scoperta e pratica di relazioni.
Tutti gli eventi sono gratuiti e aperti a tutti.
Per informazioni: poecity.prato@gmail.com
w/ Poecity
Poecity - Azioni di poesia è un progetto di lettura e incontri a partire dalla parola poetica, specialmente contemporanea, nato a Prato nel gennaio 2015. Le attività di Poecity, itinerante in luoghi diversi, e per un gruppo aperto di persone, comprendono letture condivise di poesie d’autore a tema, incontri con poeti, performances, laboratori e reading dove la poesia diventa mezzo d’incontro, occasione di scoperta e pratica di relazioni.
Tutti gli eventi sono gratuiti e aperti a tutti.
Per informazioni: poecity.prato@gmail.com.
Podcast

Registrazione dell’incontro di letture del 15 dicembre 2022 presso la sede di Fango Radio.
Leggono: Sabrina Bellini, Massimo Bragagni, Maurizio Fenn, Daniela Mantellassi, Assunta Nappi, Anna Rusconi, Stefania Zampiga
Musiche di Kaija Saariaho

Humus - Terreni poetici - a cura di Poecity
Ingrandimenti su: Antonella Anedda
Leggono: Daniela Mantellassi, Sandra Querci, Elena Vannucci.
Di origini sarde, Antonella Anedda è nata a Roma, dove vive. Tra le sue raccolte di poesia: Residenze invernali (Crocetti 1992), Notti di pace occidentale (Donzelli 1999), Il catalogo della gioia (Donzelli 2003), Dal balcone del corpo (Mondadori 2007), Salva con nome (Mondadori 2012), Historiae (Einaudi 2018).
"La poesia che m'interessa leggere vive di realtà ma mette in discussione le apparenze, intensifica la vita. Per vita intendo la vita di tutti i giorni, ma anche il mondo che sembra ruotare intorno a questo nucleo materiale e che lo plasma, lo scompone, lo modifica".
Da Poesia come ossigeno. Per un'ecologia della parola di Antonella Anedda e Elisa Biagini (Chiarelettere 2021).
Musiche: Kina Wenchi e Kokukoru

Il mio viaggio inizia di notte, grazie ad alcuni libri speciali: li prendo dallo scaffale e uno per volta li apro, inizio a leggere e mi lascio portare, dire, diventare e suonare...
Leggono: Elena Franchi, Andrea Livi, Daniela Mantellassi.
Musiche: Guenter Schlienz

Leggono: Elena Franchi, Elena Vannucci, Massimo Bragagni
Testi tratti da: Libretto di transito, A un'ora di sonno da qui, un'intervista del Corriere della Sera, Tutti gli occhi che ho aperto, The Butterfly Cemetery.
«Scrivere un verso comporta un sacrificio. È come conservare soltanto il seme di un frutto. Puoi sentirne l'amaro. Ho avuto più volte la tentazione di scrivere in prosa proprio per raccogliere anche quanto stava attorno a quell'unico nucleo salvato.
La prosa chiede un ostinato e costante esercizio di volontà. Credo di non avere la forza per reggere a lungo una trama e di non essere capace di fingere. Ciò che creo sostenendolo con tutta me stessa, si interrompe a un tratto nel bianco, si spezza. Questa frantumazione mi appartiene, mi corrisponde intimamente. Un verso è anche questa mia mancanza, questo mio procedere per pochi passi e arrestarmi in attesa dell'altro. La poesia mi concede di sostare nell'infanzia. In una lingua incompiuta, una ' pasta madre ' che solo se accolta dall'altro raggiunge una forma».
Da The Butterfly Cemetery - Selected Prose (2008-2021), The Bitter Oleander Press, traduzione dall'italiano di John Taylor

Scorrere, gennaio 2023
Tra le molteplici immagini che il Vocabolario Treccani offre per illustrare i significati del termine “scorrere” ne abbiamo scelti alcuni che, a nostro avviso, meglio raccolgono e inalveano i numerosi rivoli che fluiscono nel territorio poetico esplorato in questa lettura. In una mappatura rudimentale, li abbiamo divisi in quattro parti o luoghi: scorrere nel quotidiano, scorrere di fiume, scorrere di pensieri, parole, energia. La poesia come scorrere.
I primi quattro testi tracciano una prospettiva apparentemente semplice e ‘routinaria’. Descrivono azioni quotidiane che marcano il passare del tempo, il magnifico atto di esistere e il confrontarsi con lo scorrere della vita,
“giorno per giorno”, che proprio nella ritualità di gesti concreti si rigenera ma che anche si logora e si assottiglia come un lenzuolo troppo spesso usato e lavato.
La seconda e la terza sezione si concentrano sul tema del Panta Rei e sullo scorrere del fiume, metafora per eccellenza del fluire incessante della vita. Nel percorso, talvolta tumultuoso a volte lento e pigro, delle acque del fiume che sentono il richiamo del mare, ritroviamo, tra argini stretti e ampi bacini, il nostro muoverci continuo, la voglia di perderci e disperderci, di straripare e sconfinare inondando anche con parole nuove territori già attraversati. Come scrive Eraclito, “Non si può discendere due volte nel medesimo fiume e non si può toccare due volte una sostanza mortale nel medesimo stato, ma a causa dell’impetuosità e della velocità del mutamento essa si disperde e si raccoglie, viene e va”. Viene e va come il “senso mobile “della poesia a cui allude l’ultimo testo della nostra scelta, quel “nobile nulla “ che forse può aiutare a non colare a picco.

Chandra Livia Candiani è nata a Milano. È poeta, traduttrice dall'inglese di testi buddhisti e maestra di meditazione. Conduce seminari di poesia in alcune scuole elementari della periferia di Milano. Ha pubblicato diverse raccolte di poesie, tra cui "Bevendo il tè con i morti", "La bambina pugile", "Fatti vivo", "La domanda della sete". In prosa, come riflessioni sulla sua esperienza di scrittura e di meditazione, i volumi "Il silenzio è cosa viva" e "Questo immenso non sapere".
Leggono Elena Franchi, Miranda Macphail, Sandra Querci.

Ingrandimento su Tomas Tranströmer
Leggono: Daniela Mantellassi, Elena Vannucci, Massimo Bragagni.
Tomas Tranströmer, psicologo, pianista, poeta, è nato a Stoccolma nel 1931, morto a Stoccolma nel 2015. Premio Nobel per la letteratura nel 2011.
Trenta minuti insieme. Potete fare una pausa: dieci minuti più dieci minuti. Acquistare un suo libro, prenderlo in biblioteca. Respirare in silenzio dopo una o due poesie. Riaccendere la radio, passeggiare dopo, anche in casa. Scorgere il paesaggio e i volti. “In altre parti del mondo si nasce, si vive e si muore in un costante accalcarsi”.
Quando arriva qua estivo il sole di Maggio “sono andato sull’isola coperta di neve”. Paiono dissolversi confini: prosa e poesia, presenza e assenza. Tentare di forzare i limiti, gettare ponti verso altri mondi. Pur nell’insufficienza della parola, cercando tracce nel silenzio. “La poesia è soggetto autonomo, dotato di vita propria, pronto ad affermare la sua libertà”.
Le mie poesie sono luoghi d'incontro.....
...............................................................
Piccoli e grandi dettagli del paesaggio
si incontrano, culture e uomini diversi
confluiscono in un'opera artistica.
Le lingue e i modi di vedere convenzionali
sono necessari quando si tratta di relazionarsi col mondo, di raggiungere
scopi limitati, concreti.
Ma nei momenti
più importanti della vita
abbiamo spesso sperimentato che non
funzionano.
Considero la poesia una controtendenza
nei confronti di questo processo.
Le poesie sono meditazioni attive che non vogliono addormentare ma ridestare.
Tracklist:
- Federico Mompou – Prelude No. 3 (piano: Federico Mompou)
- Zdenek Fibich – Andante ur Stimmungen, Eindrucke und Erinnerungen op. 47 (piano: Tomas Tranströmer)
- Franz Joseph Haydn – Keyboard Trio No. 20 in B-Flat Major, Hob.XV:20: II. Andante cantabile (Haydn Trio Eisenstadt)
- Frank Bridge – At Dawn (piano: Tomas Tranströmer)
- Dmitri Shostakovich – Preludio e fuga n. 20 in do minore - Fuga (piano: Tatiana Nikolayeva)

Ingrandimento su Umberto Fiori.
Leggono: Stefania Galliani, Assunta Nappi, Stefania Zampiga.
Interventi vocali e sonorizzazione: Paola Rovai.
Umberto Fiori è poeta nato a Sarzana nel 1949, ex chitarrista degli stormy six, saggista, docente. Delle sue parole scritte e dette vorremmo condividere alcuni testi, poesie intrecciate a discorsi, che lascino affiorare una dichiarazione d'intenti: quel "venire alle parole" che è non soltanto un modo di “superare la tradizione o di inaugurare un nuovo canone” ma “proprio di scrivere con tutta un’altra mentalità“.
Dal suo punto di vista le parole sono alla base della nostra comunità umana, e la poesia è uno strumento privilegiato per ‘venire alle parole’, in un continuo dialogo tra un “voi” ed “un io” in perenne contraddizione, verso un’assunzione di responsabilità civile che negli ultimi decenni sembra essere venuta meno. Quel dialogo costante è presente nel racconto degli spazi urbani, nei mezzi di trasporto, nei resoconti della quotidianità, nelle figure anonime che animano la città tanto quanto nella lingua, nelle ricorrenti similitudini, nelle pause e nei silenzi dentro gli enjambements che lui preferisce”irrisolti”.
Secondo l'autore ciascuno di noi rappresenta un "esempio" per l'altro, nel tempo, nei cambiamenti della società. 'Esempi' l'un l'altro, possiamo parteciparci istanze. Una condizione è che 'perdiamo tutte le bravure' quando parliamo e facciamo tesoro della povertà della lingua che ciascuno possiede. Stare con quello che uno ha già dentro e che gli suona, gli scorre, in attesa della parola che reca chiara l'impronta di un parlare, non come qualità esteriore, il suo essere più o meno 'colloquiale', ma come segno di un'origine, sarebbe per lui un passo chiaro per ritrovarci.

In occasione della Giornata mondiale della poesia, lo scorso 21 marzo, la biblioteca Lazzerini di Prato è stata animata da un'azione collettiva di lettura di testi poetici a cura di Poecity. Molte voci hanno partecipato alla lettura, scegliendo liberamente i testi dallo scaffale dedicato alla poesia contemporanea in Sala Attualità. A fare da eco al flusso delle voci, le chitarre di Lorenzo Ruffo e Lorenzo Frosini.

Oggi leggiamo poesie quasi in forma di tutorial per addentrarci in vie di raccoglimento, oltre le distrazioni dei giorni e dei momenti.
Raccogliersi come uno scendere dentro di sé. Non è isolamento, ma un movimento che porta poi ad aprirsi in spazi più ampi.
Raccogliersi per escludere il superfluo ed aprirsi all'essenziale. Espandere l'ascolto, osservare senza distrazione, accostarsi senza giudizio per riconciliarsi con l'alterità e scoprire una comunione su cui fondare una nuova comprensione della realtà.
Le parole da voci e culture diverse ci accompagnano in una discesa in profondità ad accostare percezioni del nostro essere e di alcune delle numerose connessioni di cui siamo parte. Nel procedere dei testi si definiscono perimetri per abitare nostre ed altrui scene, aprirci all’ascolto e agire trasformazioni che possono comportare separazioni ma anche conservare, ritrovare, motivi di bellezza oltre il fluire delle cose.
Testi di: Joy Harjo, Giulia Niccolai, Adam Zagajewski, Paul Celan, Margaret Atwood, Adrienne Rich, Franca Mancinelli, Paola Ballerini, Antonia Pozzi, Pierluigi Cappello.
Leggono: Elena Franchi, Elena Vannucci, Stefania Zampiga.
Cura della playlist musicale: Lorenzo Ruffo.
Tracklist:
- 00:00 jonny greenwood - tree strings (you were never really here OST)
- 11:55 suzanne ciani - quadraphonic (live)
- 19:31 lulu shama - ya ringi ya ringi (the musical heritage of Iraqi Jews)
- 23:56 valentin clastrier - organistrum
- 26:56 AGF - kodakolor
- 32:33 odd nosdam - good day
- 36:44 g.mahler - symphony 9, adagio

La parola "sconfinamenti" è stata scelta per il primo incontro in presenza di Poecity dopo il lungo periodo di "lockdown", di confinamento appunto. A giugno, finalmente, è stato possibile incontrarci di persona, oltre il confine video dei computer. Sconfinare, pertanto, nella nostra riflessione individuale e collettiva, ha significato innanzitutto travalicare i limiti geografici del territorio di appartenenza.
Sconfinare può essere una scelta fatta per curiosità, spirito di scoperta, ma può essere anche una necessità imposta da condizioni di vita insostenibili o inaccettabili. Significa, in questo caso, lasciarsi alle spalle luoghi non più familiari e sicuri, per altri luoghi, purtroppo spesso inospitali e desolati.
Si possono trapassare, inoltre, i limiti del tempo per viaggiare nel passato attraverso ricordi sbiaditi, alla ricerca di segni e sogni smarriti per riscrivere la propria storia. E, infine, c’è chisconfina dai limiti talvolta opprimenti del quotidiano e del previsto, per “riuscire a uscire dal suo destino”. Sconfiniamo su un’altra pagina, ma rimaniamo su quel margine attribuito che percorriamo. Come quaderni a righe.
Leggono: Assunta Nappi, Massimo Bragagni, Maurizio Fenn.
Testi di Antonella Anedda, Luise Gluck, Franca Mancinelli, Michele Obit, Roberto Pazzi, Fabio Pusterla, Wislawa Szymborska, Tomas Transtromer.
Nella nostra riflessione sulla parola le abbiamo ascritto vari significati tra cui: due coscienze circoscritte dallo stesso silenzio; la distanza ideale per lo sguardo sensibile; la fiducia in uno spazio comune dove lasciarsi aperti alla possibilità dell'accadere.
Ma prossimità è anche avvicinarsi, leggere insieme, leggere insieme poesia, scegliere insieme poesia.
Gli autori che abbiamo selezionato sono: Antonella Anedda, Chandra Livia Candiani, Valerio Magrelli, Franca Mancinelli, Roger Robinson, Giovanna Rosadini, Dylan Thomas.
Fermarsi quasi del tutto, oltre che esperienza personale è stata in questo tempo esperienza collettiva, una vicenda fortemente umana di cui abbiamo cercato eco in testi poetici. Stop come fermata/frenata brusca, cedere il passo, rispettare/dare la precedenza ad altro. Dopo lo stop si cambia marcia, si rimette la prima, si riparte lentamente, si sceglie la nuova direzione. Nelle poesie che proponiamo, da scene urbane o dalla natura, individuali o collettive, parole porgono sguardi e possibilità di movimento.
Testi di Jane Hirshfield, Tomas Tranströmer, Adrienne Rich, Roberto Roversi, Nelly Sachs, Chandra Livia Candiani, Hilde Domin, Emily Dickinson, Antonella Anedda.
Leggono Marcello Battaglia, Sandra Querci, Stefania Zampiga.